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Addio Opportunity, ottimo lavoro

Si è definitivamente disattivato il rover che per ben 15 anni ha solcato la superficie rossa di Marte.



Sarà perché oramai la tecnologia è sempre più presente nelle vite di tutti, sarà perché abbiamo più volte visto nella realtà e nella finzione cinematografica tecnologia lanciata nello spazio, sta di fatto che abbiamo cominciato a farci l’abitudine, ma per me continua a trattarsi di qualcosa di davvero unico ed incredibile. Sulla superficie del pianeta rosso che porta il nome del dio della guerra, ci sono e ci sono stati nel recente passato dei piccoli robot che hanno viaggiato, scavato, analizzato e fotografato; piccoli oggetti metallici, espressione della nostra migliore tecnologia, che hanno esplorato per noi un nuovo mondo. Questi fantastici rover sono stati negli ultimi vent‘anni i veri esploratori della razza umana, come quelli che, non molto tempo fa, hanno lasciato la loro familiare Europa per imbarcarsi verso terre mai viste prima, sfidando le immense distese d’acqua degli oceani. Questo è quello che ha fatto il rover della #NASA #Opportunity fino al 10 giugno 2018 quando ha smesso vi comunicare con gli scienziati a terra.


Per il momento una spedizione con equipaggio umano su #Marte è ancora fuori portata (anche se ci stiamo lavorando e il target potrebbe essere raggiunto entro pochi anni); così mandiamo in avanscoperta dei robot su ruote, che non hanno bisogno di cibo, acqua o aria da respirare ma che possono vivere solo grazie alla luce solare; questi rover hanno la capacità di sondare il terreno ed esplorare ampi spazi della superficie, dandoci preziose informazioni su un pianeta dove, si spera molto presto, qualche uomo potrebbe mettere piede, conquistando così un posto di prim’ordine nella storia come è accaduto a Neil #Armstrong, il primo uomo a cui sia stata concessa l‘incredibile e rarissima possibilità di calpestare il suolo di un corpo celeste extraterrestre, dopo un viaggio attraverso lo spazio vuoto.


“15 anni di attività, 45 chilometri percorsi, 200.000 foto scattate.”


La missione marziana del rover #Opportunity si è definitivamente conclusa il 13 febbraio del 2019 dopo 15 anni di attività durante i quali il rover ha percorso ben 45 chilometri. Può sembrare poco ma in realtà è molto se pensate che il rover era stato progettato per percorrere meno di in chilometro dal punto di ammartaggio. E la missione diventa tanto più sbalorditiva se pensate che il progetto iniziale prevedeva una missione della durata di soli 3 mesi, missione che invece è durata addirittura 60 volte di più. Si è trattato di un rover che è stato davvero usato fino allo stremo delle sue forze.


La missione di #Opportunity sul pianeta rosso era cominciata nel 2004 quando il rover aveva toccato il suolo marziano poco tempo dopo un altro rover suo gemello, Spirit. Il gemello ha però avuto una vita decisamente più breve: nel 2009 le sue ruote non sono riuscite a portarlo fuori dalla sabbia in cui era sprofondato, lasciandolo in una posizione tale da non permettere ai suoi pannelli solari di produrre l’energia necessaria al mantenimento delle sue funzioni vitali e alle comunicazioni con la base sulla Terra. Per #Opportunity invece le cose sono andate meglio e in tutto questo tempo ci ha fornito tante informazioni preziose sul pianeta che ha visitato. Ci ha inviato la bellezza di oltre 200.000 foto direttamente dalla superficie, ha testato il terreno mostrandoci segni di un passato in cui poteva essere possibile la presenza di acqua liquida e di esseri viventi. Questo fino al 10/06/2018 quando una tempesta di sabbia ha investito il rover che da quel momento, nonostante i tentativi di rianimazione portati avanti fino a febbraio 2019, non ha poi inviato segnali.

Tutte le informazione raccolte ci sono sicuramente di aiuto per capire di più sul nostro sistema solare e per aiutarci a progettare le future missioni spaziali con equipaggio umano.


“Nel 2020 è previsto il lancio del rover Exomars da parte dell’ESA.”


Ora che #Opportunity è solo un relitto arenato sulle sabbie marziane, un altro rover sta lasciando tracce sulla superficie rossa; si chiama Curiosity (non si poteva scegliere nome più adatto per un esploratore scientifico), si trova su #Marte dal 2012 e ad oggi ha già percorso 10 chilometri. Nel 2020 è previsto il lancio di un altro rover, #Exomars, da parte dell’#ESA, l’ente spaziale europeo; ricordiamo infatti che noi europei abbiamo un ente spaziale che non ha nulla da invidiare alla più celebre agenzia americana, la #NASA.


In attesa delle prossime mosse da parte delle agenzie spaziali e sperando di poter assistere un giorno non troppo lontano allo sbarco del primo uomo su Marte, #Opportunity è ormai un reperto di archeologia tecnologica che negli anni a venire parlerà ai futuri abitanti del pianeta rosso di quest‘epoca, dei suoi uomini, del loro talento e delle loro ambizioni.




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