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Il global warming è più globale che mai.

Il clima è sempre cambiato ma il fenomeno non è mai stato così globale come oggi.



Nonostante gli articoli scientifici si sprechino, esistono ancora persone (spero poche) che si ostinano a sostenere la tesi che l’attuale riscaldamento globale non sia da imputare alle attività umane ma ad una naturale variazione climatica come le tante che si sono osservate in passato.


Va capito che l’attuale riscaldamento globale è un fenomeno unico e diverso da quanto visto in passato. Questo è un punto cruciale che va assolutamente compreso e sul quale non devono e non possono esserci più dubbi. Proverò nel mio piccolo a provare a chiarire la situazione, grazie alla mia esperienza e ai miei studi universitari sulla fisica del clima.


Partiamo allora dalla domanda principale: il clima sta cambiando solo ora o è sempre cambiato anche in passato? La risposta è che il clima sul nostro pianeta è sempre cambiato e lo dimostrano i tanti dati raccolti e gli studi condotti in una disciplina che si chiama paleoclimatologia. Esistono modi che ci permettono di ricostruire dati climatici del passato grazie all’analisi dei composti chimici presenti nei sedimenti o nei ghiacci perenni. Da questi studi emerge un quadro climatico planetario che è sempre mutato.


Sembrerebbe dunque che non ci sia niente di nuovo e di sconvolgente in quello che osserviamo oggi. Se ci fermiamo qui però sbagliamo tutto perché la domanda che dobbiamo porci ora è: sì, ma di quanto? Ci dobbiamo cioè chiedere di quanto sono variare le temperature medie planetarie e su quali scale temporali è avvenuto tale cambiamento. Ecco che allora il quadro cambia perché si scopre che i mutamenti climatici passati sono avvenuti molto lentamente e si sono protratti talvolta per migliaia di anni. Diciamo che nell’arco della vita di un uomo, il clima è sempre rimasto stabile, a meno di eventi improvvisi come le eruzioni vulcaniche. E così è stato anche nel recente passato, dall’inizio dello sviluppo delle civiltà umane fino all’avvento dell’era industriale; un arco temporale breve se rapportato alla ben più lunga storia del mondo, durante il quale il clima è rimasto sostanzialmente lo stesso.

Negli ultimi 50 anni, al contrario, la temperatura media mondiale è salita ad un ritmo così rapido come non si era mai verificato prima. Questo è il primo punto fermo indiscutibile: il clima è sempre cambiato ma mai così rapidamente come oggi.


"Nessun cambiamento climatico passato è mai stato così intenso e così globale come quello attuale."

Il secondo punto che emerge da recenti studi, come quello pubblicato da un gruppo di ricerca guidato da Raphael Neukom dell’Università di Berna apparso il 24 settembre 2019 su Nature, mostrano come le variazioni climatiche passate siano state meno globali di oggi e abbiano interessato regioni geografiche limitate. Gettando uno sguardo agli ultimi duemila anni, è stato così, ad esempio, per quella che viene chiamata la piccola glaciazione, che si è estesa temporalmente a partire dal 1300 fino al 1850 e che ha interessato l’Europa e il nord America.


Da questi studi appare chiaro quindi che negli ultimi duemila anni non c’è mai stato un momento in cui il clima sia cambiato a livello globale, ma solo a livello locale e che ad un riscaldamento (o un raffreddamento) in una zona geografica del mondo, avvenuto in un certo momento, non corrispose necessariamente la medesima variazione in un‘altra regione del mondo.


Oggi invece la tendenza climatica è davvero globale e interessa ogni regione del mondo, anche se in modi diversi e con diverse intensità.


Riassumendo: il clima terrestre ha subìto continue modifiche nel corso del tempo ma non è mai stata osservata una variazione come quella attuale, che resta la più rapida, intensa e globale di sempre. Questa è la conclusione che riporta lo studioso Scott St. George dell’Università del Minnesota a commento di un articolo apparso su Nature: « La massima familiare secondo la quale il clima sia sempre cambiato è certamente vera ma quando spingiamo il nostro sguardo indietro fino ai primi giorni dell’impero romano, non possiamo rintracciare nessun evento che sia lontanamente paragonabile, per intensità o estensione, al riscaldamento delle ultime decadi ».




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