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Pianeta Oceano.

Cosa sta accadendo ai nostri oceani? Una rilfessione a qualche giorno di distanza dalla giornata Mondiale della Terra.



L’Oceano. Una sterminata massa di acqua che avvolge come un manto blu l’intera superficie della Terra. Il nostro pianeta è coperto per il 70% da #oceani che da soli occupano ben il 90% dello spazio abitato da tutti gli esseri viventi che lo popolano.

Siamo abituati a pensare sempre all’importanza dell’#acqua come risorsa idrica, fondamentale a noi stessi in modo diretto, alle colture e agli allevamenti che ci forniscono ciò di cui ci cibiamo quotidianamente. E questa è una giusta prospettiva. Ma non bisogna mai dimenticare il ruolo fondamentale e di primissimo piano che l’enorme massa d’acqua oceanica riveste nella regolazione del clima planetario e degli ecosistemi naturali.

L’#acqua ha una grande capacità termica; è in grado cioè di assorbire o rilasciare grandi quantità di calore senza subire forti variazioni di temperatura e questa caratteristica la rende un grande serbatoio di calore. Nelle località di mare, tutto ciò si avverte in modo diretto ed evidente nel #clima: in inverno e di notte fa meno freddo del dovuto grazie al rilascio nell’atmosfera del calore che l’acqua ha assorbito e immagazzinato durante le ore di sole diurne.

Negli ultimi 50 anni gli oceani hanno immagazzinato ben il 90% di tutto il calore in eccesso assorbito dal pianeta nel suo complesso e tutto questo calore ora verrà rilasciato negli anni futuri per secoli, contribuendo a mantenere alta la temperatura dell’atmosfera.

Tutto questo poi provoca altri effetti collaterali che non fanno altro che aggravare lo stato di salute dei mari e di tutte le specie viventi che li popolano. La progressiva acidificazione delle acque, dovute all’assorbimento di forti quantità di anidride carbonica prodotta in eccesso dalle attività umane, porta ad un indebolimento delle strutture calcaree di molte specie quali coralli, molluschi e crostacei.

A tutto ciò dobbiamo aggiungere l’eccesivo sfruttamento dei mari, dovuto all’intensa attività di pesca industriale. Pensate che si stima che il 60% della fauna ittica nel mondo sia sovrasfruttata: ciò implica un impoverimento del numero degli esemplari nei mari e una conseguente diminuzione del cibo disponibile per gli esseri umani, in un mondo dove la popolazione mondiale è in crescita e le bocche da sfamare aumentano sempre più. Un dato davvero preoccupante.

Se poi aggiungiamo ancora l’inquinamento, l’enorme quantità di plastiche che spesso vengono ingerite dai pesci e che in qualche modo tornano sulle nostre tavole, i disastri ambientali che creano danni risanabili su scale temporali bibliche, si capisce come la salute degli oceani sia ormai terribilmente compromessa.

Dobbiamo entrare nell’ottica che la salvaguardia della grande massa liquida blu che ci circonda è indispensabile per garantire un futuro a tutti. Dovremmo tutti cominciare a vedere il nostro pianeta in modo differente; dobbiamo smettere di essere un virus per questo mondo e sforzarci di vivere in simbiosi con esso perché dal rispetto dell’ambiente e delle altre specie, a partire dagli #oceani, deriva il nostro futuro.

Non più pianeta Terra dunque ma pianeta Oceano.

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