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Immagine del redattoreAlessandro Catania

Le impossibili geometrie di Monument Valley.

Un rompicapo onirico dalla grafica affascinante, ispirata alle prospettive impossibili di Escher.



Più volte ho letto recensioni entusiastiche su #MonumentValley, fino al giorno in cui la curiosità, cresciuta nel tempo, mi ha spinto ad acquistarlo. Ho fatto bene. Non si tratta solo di un gioco per dispositivi mobili: si tratta di una piccola esperienza visuale in grado di catturare la mente del giocatore e di trasportarlo altrove, in un mondo fantastico dagli scenari suggestivi, lontano da quello reale del quotidiano.


Quello che bisogna fare è condurre un personaggio attraverso livelli di un mondo geometrico, costruito in assonometria, cercando di guardare oltre le illusioni ottiche costruite con sapiente maestria ed efficacia. Ponti mobili che ruotano ancorandosi laddove sembrerebbe impossibile che possano arrivare, pedane in movimento che ti permettono di raggiungere piani che a prima vista non dovresti raggiungere: tutto il mondo di #MonumentValley è fatto per essere quello che non dovrebbe essere.


"È la mente creativa dell'artista Escher che ha ispirato i designer del gioco."

È assolutamente chiara ed evidente la fonte di ispirazione che ha guidato i designer nella creazione degli scenari di gioco: le geometrie impossibili dell’artista olandese M.C. #Escher. Incisore e grafico, #Escher è molto amato da coloro che hanno sviluppato una mente matematica (e non solo) per le sue costruzioni impossibili e per i suoi pattern costituiti da tasselli di forme geometriche diverse e interconnesse che sfumano progressivamente da una forma all’altra, oltre che alle sue opere che rimandano al concetto di infinito.


A coloro i quali conoscono i mondi impossibili di #Escher, balzeranno alla mente, fin dai primi livelli, le opere “Salita e discesa”, “Cascata”, “Belvedere” e "Scala di Penrose" (postate in questo articolo) dove è chiara l’illusione che porta lo spettatore a vedere qualcosa la cui esistenza non è consentita dalle leggi che regolano questo mondo. Ma si sa che gli artisti possono andare oltre le regole e mostrarci realtà diverse da quelle che si parano davanti ai nostri occhi.



La cosa strana è che il gioco costringe il giocatore a ragionare e modificare il proprio punto di vista sul paesaggio rappresentato fino a che, dopo alcuni livelli, l’anormalità diventa la norma; si finisce per adottare alcuni ragionamenti assurdi che ben si adattano all’assurdità del mondo in cui ci si trova, in quel momento, costretti a vivere. #MonumentiValley stimola una forma di pensiero alternativo, che ti porta in una realtà dalle regole stravolte, che creano un senso di disorientamento e di conseguente disagio, ma che finisce col rapirti, con forza, obbligandoti all’adozione di nuove forme mentali. Il fascino del gioco sta proprio qui. E come in qualunque forma di espressione artistica, l’emozione è data dal perfetto connubio tra contenuto e forma; #MonumentValley è un vero rompicapo stimolante, inserito in un contesto grafico semplice ma molto ben curato, che appaga l’occhio e dona qualche momento di piacere come solo le cose belle sanno fare.

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